Non c’è dubbio che quella dei Bonus edilizi e, in misura ancora maggiore, quella relativa al Superbonus 110% sia una normativa complicata e difficoltosa e, per certi versi, anche ostica e tortuosa. Infatti sia l’intero impianto normativo sia tutte le modifiche ed interpretazioni che si sono succedute nel corso del tempo (il DL n. 34/2000 che regolamenta il Superbonus ha avuto dalla sua nascita ad oggi circa 35 modifiche più le varie circolari esplicative dell’Agenzia delle Entrate) hanno reso questa materia molto ostica e difficile da dipanare. Tale difficoltà è riscontrata dagli addetti ai lavori, che siano tecnici come ingegneri, architetti o commercialisti, figuriamoci da chi non è specializzato o dai normali cittadini. Gli stessi si sono quasi sempre affidati ai fornitori che proponevano loro lo sconto in fattura, fidandosi degli stessi e sottovalutando gli aspetti importanti della normativa per la quale basta un nonnulla, come una data errata, una dicitura non inserita, una documentazione non esaustiva, che si rischia il taglio di parte o dell’intero contributo e il vedersi comminare anche le relative sanzioni che possono arrivare anche al 200%. Occorre poi considerare che, anche se sono state seguite le corrette procedure, il beneficiario del contributo dovrà obbligatoriamente conservare tutta la documentazione prevista dalla legge e dall’agenzia delle entrate. Se è stato sottovalutato tale aspetto risulta difficoltoso ricostruire tutta la documentazione soprattutto se trascorre molto tempo dall’effettuazione dell’intervento, per cui occorre attivarsi celermente per costituire il dossier contenente la corretta documentazione da esibire in caso di controlli.
A causa delle restrizioni ed i blocchi avutosi nella cessione dei crediti, molte imprese si sono trovate in difficoltà per mancanza di liquidità ed hanno interrotto i lavori ed i loro clienti si sono trovati con gli appartamenti non abitabili o addirittura smembrati. In tale situazione, se non è stato possibile rispettare le rigide tempistiche imposte dalla normativa c’è il rischio concreto di dover restituire gli importi percepiti magari aumentati delle sanzioni. Si ricorda che comunque la responsabilità rimane in capo ai beneficiari ossia a coloro che hanno usufruito del contributo (anche se parziale) e eventualmente potranno in un secondo momento e se le condizioni lo permetteranno, magari in base agli accordi stabiliti nei contratti, rifarsi sulle aziende fornitrici. ImpresUp con i suoi professionisti specializzati nel settore, quali ingegneri e commercialisti, può fornire un valido supporto per aiutare a districarsi nella difficile ed intricata materia sia per quanto concerne il controllo della correttezza della procedure e della relativa documentazione a supporto, e grazie al suo team composta anche da avvocati può fornire tutto il supporto per i contenziosi e le controversie legali che potranno riguardare aspetti anche molto onerosi.
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